#STORIEIDEALI RAFFAELLO ORLANDI, HEADHUNTER & REGIONAL MANAGER PRESSO ALI PROFESSIONAL

1. Ciao Raffaello, da quanto tempo sei in Ali Professional? Ci vuoi raccontare la tua esperienza?

Ciao! Sono felicemente in Ali da quasi 2 anni. Veneziano di origine, entrare in Ali è stato quasi un sogno nel cassetto, in quanto mi ero trasferito in provincia di Udine da oltre un anno dopo 23 anni trascorsi a Milano fra Politecnico (Laurea in Design) e primissime esperienze lavorative in ambito High-Tech & Innovation.
Sostanzialmente stavo cercando un Gruppo solido per poter creare un nuovo progetto di sviluppo ed espansione nel Triveneto.

A fine 2018, facendo leva inizialmente sul solo ufficio di Udine cominciai il mio percorso. Nacquero le prime sedi in Veneto, prima a Thiene (VI) e poi Padova, che mi diedero la possibilità di avere dei punti di appoggio su un’area estesa oltre 300Km.

2. Sei entrato in Ali proponendo il tuo approccio: come questo ha influito sulla tua area?

Dopo oltre 23 anni a Milano, tornare nella mia regione è stato come la realizzazione di un sogno.
Sono entrato con un approccio collaborativo e propositivo, lavorando a quattro mani con Andrea Pettinelli, Director di Ali Professional, ad un business plan addirittura già 2 mesi prima di entrare a far parte del gruppo.
Mi sentivo parte di un qualcosa di nuovo e di mio, da poter fa crescere con un approccio imprenditoriale. Sono sempre stato curioso, propositivo, collaborativo e innovativo e ho trovato in Magister Group l’azienda perfetta.

3. Il tuo lavoro si svolge in continuo affiancamento con le filiali: ci vuoi raccontare il rapporto che hai con loro? Come le supporti e come ti avvali delle loro competenze?

Lavorare con le filiali territoriali non rappresenta per me una totale novità in quanto dal 2004 al 2006 durante la mia esperienza da assicuratore e promotore finanziario, avevo già avuto modo di cogliere gli aspetti tipici di una filiale.
Qui in Ali ho trovato interessante creare con le filiali una continua simbiosi per arricchirmi su competenze specifiche territoriali che conoscevo solo in parte, ad es. il focus sui principali Distretti Industriali che connotano il tessuto produttivo tipicamente italiano basato su PMI.

Abbiamo fin da subito impostato un approccio collaborativo, dato dalla possibilità di organizzare ed essere presenti insieme nei meeting dai clienti o semplicemente tramite conference call. Abbiamo creato iniziative congiunte legate a fiere di settore per coinvolgere sia le filiali che i clienti di quell’area.

Inoltre gli Staff Meeting, una totale novità per me, si sono rivelati fin da subito strumenti ideali per condividere best practices, novità sui settori, nuovi trend, e così via.

4. Ti facciamo un’altra domanda legata alla precedente: come sono le persone in filiale?

Le colleghe e i colleghi in filiale mi hanno colpito per il forte senso di disponibilità, generosità, apertura mentale, curiosità, intraprendenza, professionalità e auto-motivazione. In filiale si “respira” un ottimo indice di fidelizzazione, contrariamente a molte altre aziende di consulenza HR.
A differenza di altre APL o Società di HeadHunting, la mia sensazione è che sono tutti pienamente soddisfatti del loro ruolo in Magister Group.

5. C’è qualcosa che ti ha colpito positivamente in Ali? Vuoi raccontarcela?

Sono rimasto molto colpito dalla possibilità di poter interagire direttamente col vertice aziendale come se fossimo tutti una grande famiglia. L’approccio è quello del “fare”: ognuno può prendere l’iniziativa in modo autonomo e imprenditoriale.

Inoltre la possibilità di lavorare oltre la logica dei “compartimenti-stagno”, di lavorare in modo eclettico e multidisciplinare permette ai clienti di avere pochi interlocutori, magari uno solo, ma altamente qualificato e di ampie vedute.

6. Qual è la sfida o progetto futuro che dovrai affrontare?

Il mio primo progetto sarà sicuramente il rafforzamento delle aree remote del nord-est, in particolare il Trentino Alto Adige.
Ripartiremo da Rovigo appena si stabilizzerà la situazione COVID-19: rispetto al resto del Veneto, è la zona meno industrializzata ma con alto tasso di crescita, insieme a Belluno.
La sfida più promettente che in parte è già in fase di realizzazione è espanderci al di fuori dell’Italia con un approccio internazionale: attualmente abbiamo già alcune case history in Francia, UK e India.
Immagino con passione un progetto di sviluppo ed espansione che abbia 3 pilastri:

  • Italia su Estero, ad esempio molte aziende del made in Italy hanno produzione nel Far East;
  • Estero su Italia, in particolare aziende indiane e cinesi che stanno facendo importanti investimenti in Italia, valorizzando il nostro know-how;
  • Estero su Estero, forse la sfida più difficile ma non impossibile.

Nel momento in cui lo smart working ha cambiato i paradigmi del lavoro, sia nel rapporto cliente/fornitore che head hunter/committente, improvvisamente si spalancano nuove opportunità su aree inaspettate.

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