Affrontare un colloquio di lavoro nel modo migliore: immagine di ragazza a un colloquio

Come affrontare un colloquio di lavoro nel modo giusto

Terminare un colloquio di lavoro con un buon presentimento rispetto alle risposte fornite al recruiter sembra un’impresa insormontabile. Molte persone credono che si tratti di fortuna, o magari l’aver avuto di fronte un recruiter con cui si condividono valori o interessi. La verità, però, è che se ci si prepara in anticipo in modo strategico, le possibilità di essere convocati per un periodo di prova aumentano notevolmente.

Prepararsi per un colloquio di lavoro non è difficile, né richiede troppe energie, bensì solo alcune piccole attenzioni che, però, possono fare una grande differenza. Vediamo quali sono tutti gli step per prepararsi al meglio.

Cercare informazioni sull’azienda

Prepararsi per un colloquio di lavoro non significa solo scegliere l’outfit più adeguato o riflettere su argomentazioni e risposte da fornire al recruiter. Ci sono, infatti, alcune azioni preliminari, fondamentali per assicurarsi il successo. Una delle prime cose da fare, ad esempio, è assicurarsi di conoscere l’azienda presso la quale si è inviata la candidatura.

Non è così banale come sembra: specialmente quando si inviano tanti curriculum in un breve lasso di tempo, su piattaforme come Ali che permettono di visualizzare una grande quantità di annunci in base alle preferenze dell’utente, può capitare di perdere il focus sulle singole aziende.

Va considerato, però, che non ricordare l’azienda a cui si è inviato il CV quando si viene contattati dal recruiter da immediatamente un’impressione di scarsa motivazione verso la posizione. L’ideale, quindi, sarebbe preparare una lista, per esempio su Excel, in cui inserire tutte le informazioni relative alle diverse aziende alle quali invieremo la documentazione. Quando riceveremo la telefonata, dunque, potremo aprire il file e farci trovare preparati.

Non solo, perché oltre a segnare informazioni come il nome dell’azienda, il luogo in cui si trova, il numero di telefono ecc., è fondamentale reperire quante più informazioni possibili sui suoi valori, sulle sue attività, sulla sua mission e sulla sua vision. Farlo ci permetterà di dimostrarci interessati e coinvolti anche in fase di colloquio.

Scegliere il giusto outfit

L’outfit perfetto per il colloquio di lavoro non esiste. Tutto dipende dal tipo di azienda per la quale ci si è candidati, ed è necessario porsi delle domande, come:

  • È un’azienda giovanile e moderna?
  • È classica e tradizionale?
  • Svolgerò un ruolo d’ufficio?
  • Sarò a contatto con il pubblico o in back-office?

L’ideale sarebbe puntare sempre su vestiti non appariscenti, ma comunque eleganti. Soprattutto, bisogna optare per un abbigliamento comodo: l’attenzione dovrà essere tutta focalizzata sulla conversazione con il recruiter ed è necessario avere libertà di movimento e sentirsi a proprio agio per sostenere una chiacchierata produttiva.

Attenzione alla comunicazione non verbale

Quanto appena detto ci porta direttamente ad un altro aspetto fondamentale: il linguaggio del corpo. Il modo in cui ci muoviamo, la posizione delle nostre braccia, il modo di sedere sono tutti elementi che dicono qualcosa della nostra personalità.

Braccia conserte o sguardo sfuggente sono segnali inequivocabili di insicurezza e tensione. Meglio stare a schiena dritta e rilassati: anche noi abbiamo il compito di mettere a nostro agio l’interlocutore.

Hai domande? Sì!

Di norma, è chiaro che il colloquio di lavoro sia finito nel momento in cui il recruiter pronuncia poche, significative parole: “Hai domande?”.
Uno degli errori più comuni da parte del candidato è rispondere di no, stringere la mano e varcare l’uscio. Quando un recruiter chiede al candidato se ha domande particolari circa quanto detto fino a quel momento, in realtà sta offrendo la possibilità di dimostrare interesse e dedizione.

Il consiglio, quindi, è prepararsi qualche domanda in merito, per esempio, al ruolo che si dovrà svolgere, a quali sono le possibilità di crescita all’interno dell’organizzazione o se è previsto un feedback sul colloquio anche in caso di esito negativo.

Come affrontare un colloquio di lavoro nel modo giusto: un ultimo consiglio

Se si dedica un po’ di tempo alla giusta preparazione, si aumentano a dismisura le possibilità di ricevere una risposta positiva dopo aver sostenuto il colloquio di lavoro.
C’è un ultimo consiglio, però, che bisognerebbe sempre seguire prima di presentarsi al cospetto del recruiter. Non bisogna pensare al colloquio di lavoro come a un esame: questo è, più che altro, una conversazione pacifica in cui ci si può confrontare, condividere riflessioni e passioni e manifestare i propositi per il proprio futuro professionale.

Più ci si sentirà a proprio agio durante il colloquio, più questo diventerà piacevole anche per l’HR. E, se le cose vanno così, sarà un successo per entrambi.

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