
Un punto sull’hr-tech: il microlearning per l’innovazione della formazione continua
di Davide Mario La Piana
L’avvento della tecnologia all’interno dei processi formativi aziendali e l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale all’interno dei Learning Management System aziendali ha portato alla nascita di nuovi strumenti per la formazione aziendale, o, come nel caso di cui parleremo oggi, al rifiorire di approcci che solo grazie alla tecnologia hanno trovato terreno fertile per diffondersi. Parliamo nello specifico del microlearning, una metodologia di formazione che si basa sulla creazione di contenuti di apprendimento brevi e focalizzati su un singolo obiettivo, utilizzabili in qualsiasi momento e ovunque, mediante dispositivi mobili come smartphone e tablet.
Come abbiamo detto il microlearning non è un concetto nuovo, fonda le sue radici nella teoria dell’apprendimento per piccoli passi (incremental learning) sviluppata dall’educatore tedesco Friedrich Fröbel nel 1837. Tuttavia, è solo con l’avvento delle tecnologie digitali che il microlearning ha iniziato a prendere piede. Questo concetto viene applicato al mondo della formazione aziendale in maniera strutturata solo dai primi anni 2000 quando Jay Cross ha introdotto il concetto di “learning nuggets” nel suo libro “Informal Learning”. Nel 2014, Karl Kapp ha introdotto il concetto di “microlearning game” nel suo libro “The Gamification of Learning and Instruction”. Da allora, il microlearning è sempre più diffuso nelle aziende come strumento di formazione continua.
A differenza dell’e-learning tradizionale, il microlearning è progettato per essere utilizzato in momenti brevi, come ad esempio durante una pausa tra un’attività e un’altra o un viaggio di lavoro. Gli obiettivi di apprendimento sono specifici, concentrati su un singolo argomento e facilmente assimilabili. Proprio per questa sua caratteristica, il microlearning è un approccio che si rivela particolarmente utile nel trasferire contenuti formativi di tipo tecnico (es. utilizzo software). Inoltre, il microlearning è progettato per essere interattivo e più coinvolgente rispetto all’e-learning tradizionale. Infatti, i contenuti di apprendimento vengono presentati attraverso video, quiz, podcast, infografiche e altri formati multimediali che rendono l’apprendimento più divertente e stimolante.
Il microlearning non nasce per sostituire la formazione tradizionale, ma per integrarla e potenziarla. Diverse sono le conferme in questo della sua efficacia, ad esempio:
- Kang e Im (2020) hanno pubblicato uno studio in cui i soggetti hanno partecipato a una formazione iniziale di 3 giorni per imparare le basi del lavoro di assistente di volo. Dopo la formazione iniziale, i partecipanti hanno ricevuto un programma di microlearning di 30 giorni. I risultati dello studio hanno indicato che il programma di microlearning ha migliorato la competenza degli assistenti di volo rispetto al solo utilizzo della formazione iniziale.
- In uno studio condotto da Lee e Park (2018), i partecipanti hanno partecipato a una formazione tradizionale di 2 ore sulle tecniche di negoziazione, seguita da un programma di microlearning di 3 settimane. I risultati in questo caso hanno mostrato che le persone che hanno partecipato sia alla formazione tradizionale che al programma di microlearning hanno riportato un livello più elevato di competenza nelle tecniche di negoziazione rispetto a quelli che hanno partecipato solo alla formazione tradizionale.
Questi casi ci dimostrano che grazie alla sua flessibilità e alla sua capacità di fornire informazioni specifiche e pratiche in modo rapido ed efficace, il microlearning può essere un’ottima opzione per consolidare e approfondire le conoscenze acquisite durante la formazione tradizionale, migliorando l’efficacia dell’intero processo formativo.
Per questi motivi questo approccio risulta particolarmente utile in contesti caratterizzati da un’alta volatilità delle informazioni e repentini cambiamenti dei contenuti formativi: American Express, ad esempio, ha sviluppato un programma di microlearning per la formazione dei propri dipendenti con l’obiettivo di fargli acquisire le competenze necessarie per affrontare i cambiamenti del settore finanziario in modo più rapido ed efficace. In uno studio interno di IBM, è stato dimostrato che il microlearning può migliorare l’apprendimento e l’efficacia del lavoro del 18% rispetto all’e-learning tradizionale. Inoltre, un altro studio condotto da Microsoft ha rilevato che i dipendenti che utilizzano il microlearning acquisiscono le competenze necessarie due volte più velocemente rispetto all’e-learning tradizionale.
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale poi il microlearning ha trovato terreno florido: per via dell’alta specificità dei contenuti formativi si è sempre stati più in grado di inserire all’interno delle piattaforme dedicati strumenti in grado di:
- Raccomandare agli utenti determinati contenuti formativi (un po’ come funziona per Netflix): i sistemi di raccomandazione sono algoritmi di intelligenza artificiale che analizzano i dati di apprendimento degli utenti, come le loro preferenze, i loro comportamenti e le loro performance, per suggerire loro contenuti di apprendimento pertinenti e personalizzati.
- Parlare in linguaggio naturale con docenti e discenti: tramite tecnologie Natural Language Processing (NLP) l’intelligenza artificiale è oggi capace di analizzare i testi di apprendimento e generare automaticamente domande, risposte e commenti sui contenuti.
In sintesi, il microlearning oggi è una soluzione innovativa ed efficace per la formazione aziendale, in grado di integrarsi perfettamente con la formazione tradizionale e di offrire flessibilità e aderenza ai bisogni delle persone a cui si rivolge, restituendo inoltre alle aziende una gran quantità di informazioni rispetto alle modalità formative più efficaci per le proprie persone.